L’antibiotico-resistenza è un fenomeno per il quale un batterio risulta resistente all’azione di un farmaco antibiotico. Il tema dell’antibiotico-resistenza non interessa solo l’Italia, ma sta diventando sempre più importante a livello mondiale in relazione ai percorsi di prevenzione e protezione della salute umana, animale, alimentare e nelle politiche di intervento globali in area medica ed alimentare.
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La ricerca di nuovi antibiotici

Oltre ad usare in maniera appropriata gli antibiotici già disponibili, un importante obiettivo del mondo medico e farmaceutico è in questi anni quello dell’innovazione terapeutica, attraverso lo sviluppo di nuovi antibiotici che possano dimostrarsi efficaci. Da tempo si parla infatti della necessità di scoprire nuovi e più efficaci antibiotici, perché la ricerca sembra avere subito una battuta d’arresto. Gli sforzi si concentrano anche sull’identificazione di sistemi diagnostici in grado di individuare in poche ore le cause di un’infezione, per limitare l’uso empirico degli antibiotici e passare il più rapidamente possibile a una terapia mirata a spettro ristretto.

Il piano nazionale italiano per fare fronte all’antibiotico-resistenza

In Italia si stanno adottando misure specifiche per fare fronte all’aumento dell’antibiotico-resistenza. E’ stato infatti redatto un Piano Nazionale per il Contrasto all’Antibiotico Resistenza (PNCAR) relativamente al triennio 2017-2020, che delinea la strategia adottata dal nostro Paese per contrastare l’antibiotico-resistenza e lo sviluppo di microrganismi resistenti agli antibiotici. Si tratta di un piano che prevede un impegno di coordinamento nazionale, azioni programmate e obiettivi specifici.

Gli antibiotici del futuro saranno di precisione

L’obiettivo per il futuro è che le terapie possano essere definite grazie all’identikit molecolare dei batteri che causano l’infezione, utilizzando quindi antibiotici di precisione. Di ciò è convinto anche il premio Nobel per la Chimica Venkatraman Ramakrishnan: grazie alle sue ricerche è stato infatti possibile analizzare la struttura molecolare dei ribosomi, il che permetterà in futuro di progettare antibiotici in grado di legarsi in modo più specifico al ribosoma dei batteri che si vogliono andare a contrastare.