Le precauzioni da prendere in caso di allergia al nichel

L’allergia al nichel è una fra le più difficili da controllare poiché questo metallo, seppure in modeste quantità, è presente un po’ ovunque. Il primo sintomo che può indurre a sospettare una reazione al nichel, è la comparsa di una dermatite da contatto che può svilupparsi sulla cute delle mani o sulle mucose del cavo orale. Continua a leggere per approfondire insieme a noi!

Che cos’è il nichel

Il nichel è un componente naturale della superficie della Terra. Di colore bianco, duro, facilmente lavorabile e d’aspetto simile all’argento, è spesso combinato con altri metalli per formare leghe metalliche, a cui conferisce durezza e resistenza. Per le sue proprietà, è impiegato per la realizzazione di monete, bigiotteria, valvole, pentole e padelle. È presente anche nelle batterie, nei prodotti cosmetici, in lacche e colori per la ceramica e nell’aria, a seguito del suo rilascio da parte di industrie che lo utilizzano, di impianti a carbone e di inceneritori.

Allergia al nichel sintomi

Una volta sensibilizzati al nichel, un successivo contatto con il metallo, indipendentemente dalla modalità di esposizione, quindi anche per ingestione, produce una vera e propria reazione allergica che si manifesta con una dermatite da contatto caratterizzata da un visibile arrossamento, da prurito e dalla presenza di piccole vesciche localizzate, più frequentemente, proprio nel punto di contatto:

  • pelle delle mani, se toccano parti metalliche di orologi, occhiali, accendini, cellulari, maniglie, forbici, stoviglie e pentole
  • lobo delle orecchie, se si indossano orecchini di bigiotteria rivestiti di nichel
  • mucose della bocca, se il metallo è contenuto nelle protesi dei denti
  • altre zone del corpo, a volte per l’eventuale presenza di un piercing

I sintomi dell’allergia al nichel si manifestano, di norma, entro le 48 ore dal contatto con il metallo.

La diagnosi

In caso di disturbi riconducibili a una allergia al nichel, consulta il tuo medico per sottoporti a esami specifici come il patch test, un’analisi che consiste nell’applicare al braccio, o sulla schiena, per almeno 48 ore, un cerotto ipoallergenico a rilascio lento e graduale di piccole quantità di nichel. Durante questo periodo non esporre la zona con il cerotto al sole o all’acqua, ed evita forti sudorazioni. Per non alterare i risultati del test, non devi aver assunto farmaci antistaminici nei giorni precedenti l’esecuzione dell’esame. Il risultato è considerato positivo se la pelle sotto al cerotto si arrossa e dà prurito. In questo caso, rivolgiti a uno specialista che ti consiglierà la giusta cura da seguire come, ad esempio, un trattamento desensibilizzante con nichel solfato o una specifica dieta.

Gli alimenti con nichel

Per i soggetti sensibilizzati al nichel anche la conoscenza degli alimenti che contengono i più alti livelli di nichel può essere una misura di prevenzione: ad esempio, è bene limitare il consumo di cioccolato, per l’alto contenuto di nichel nel cacao; considerazioni analoghe valgono per le noci, le nocciole e le arachidi. Poiché generalmente nei cibi di origine vegetale c’è più nichel rispetto a quelli di origine animale, chi segue diete vegetariane o vegane potrebbe avere una maggiore esposizione. Comunque non è consigliabile, né salutare, eliminare volontariamente, e senza una attenta valutazione da parte dello specialista, gli alimenti contenenti nichel poiché questo metallo è allo stesso tempo in grado di favorire l’assorbimento del ferro, un elemento essenziale all’organismo, la cui mancanza per tempi lunghi determinerebbe anemia, specialmente nelle donne.

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