L’allergia all’acaro della polvere consiste in una iper-reazione del sistema immunitario provocata da questo artropode, comunemente presente in ambienti chiusi quali quello domestico.
E’ molto diffusa e può manifestarsi in ogni momento dell’anno, ma si intensifica generalmente durante la stagione autunnale quando, all’interno delle case riscaldate e poco aerate, si creano le condizioni ideali per la proliferazione degli acari.
I sintomi dell’allergia agli acari
La reazione allergica si manifesta normalmente con sintomi respiratori associati ad asma, con oppressione toracica, respirazione sibilante, tosse secca e difficoltà di respirazione. E’ molto frequente anche l’infiammazione delle vie nasali, che comporta rinite – con ostruzione nasale e frequenti starnuti – congiuntivite – con lacrimazione, prurito e gonfiore degli occhi – e prurito a naso, gola e palato.
In alcuni casi, poi, l’allergia può acutizzare l’eczema atopico provocando arrossamento e prurito su corpo, viso e cuoio capelluto.
Associati all’allergia all’acaro anche i disturbi del sonno e uno stato di affaticamento permanente, che possono influenzare le attività quotidiane andando a incidere negativamente sulla qualità della vita.
La diagnosi dell’allergia agli acari
La diagnosi dell’allergia agli acari viene effettuata attraverso test cutanei, quali il Prick test, che consiste nell’applicare una goccia di estratto dell’allergene sull’avambraccio e pungere poi la zona con un ago apposito. Se si manifesta un pomfo entro breve tempo significa che la persona che si è sottoposta all’esame è allergica. Il risultato viene poi confermato attraverso il RAST test, un esame del sangue per il quale non è necessario interrompere un trattamento con antistaminici e che può essere effettuato anche quando le condizioni della pelle a causa dell’allergia rendano difficile l’esecuzione dei test cutanei.
In quali condizioni proliferano gli acari
Vivere in un ambiente incontaminato dagli acari non è possibile. Tuttavia esistono alcune indicazioni per ridurre le condizioni favorevoli alla loro proliferazione.
Gli acari, infatti, si concentrano specialmente in ambienti molto umidi, caldi e poco ventilati: è pertanto utile mantenere in casa una temperatura tra i 19 e il 21 gradi, utilizzare un deumidificatore e aerare spesso gli ambienti per una ventina di minuti.
La maggior parte degli acari si annida nel letto, tra materasso, cuscini e coperte: vanno quindi privilegiati, quando possibile, complementi e biancheria “antiacaro”, da lavare regolarmente a una temperatura di 60 gradi. Vanno ridotti il più possibile tappeti e moquette, tende, cuscini e peluche.
Le concentrazioni di acari, infine, aumentano significativamente nelle abitazioni dove è presente almeno un animale domestico.
Farmaci per alleviare l’allergia agli acari
Oltre ad avere cura dell’ambiente in cui si trascorre la maggior parte del tempo, i soggetti allergici traggono beneficio dall’utilizzo di alcune categorie di farmaci.
Tra questi gli antistaminici, che consentono di alleviare prurito e rinite; i corticosteroidi, che possono ridurre i sintomi legati all’infiammazione; i decongestionanti, per limitare la congestione nasale; i cromoni, che prevengono il rilascio di istamina e di altre sostanze chimiche da parte del nostro sistema immunitario; gli antileucotrienici, che aiutano in caso di asma e congestione nasale.
E’ possibile poi sottoporsi a un trattamento di desensibilizzazione nei confronti dell’allergene che ne prevede la somministrazione in dosi minime, poi crescenti, in una prima fase e, in seguito, l’assunzione di una dose quotidiana per 3-5 anni consecutivi. Tale “vaccino” può rivelarsi particolarmente efficace, ma richiede tempo e costanza.