Afasia: cos’è e come si manifesta

L’afasia è un disturbo di cui fino a qualche anno fa non si sapeva molto, ma che negli ultimi 10 anni viene riconosciuta e diagnosticata con più facilità. In Italia ne soffrono circa 150mila persone, ma che cos’è esattamente e come si manifesta?

Che cos’è l’afasia

L’afasia è la perdita parziale o completa della capacità di esprimersi o comprendere parole scritte o verbali. Si tratta di un disturbo del linguaggio, una delle funzioni più caratterizzanti dell’essere umano, causato da lesioni in particolari aree della corteccia cerebrale dell’emisfero dominante.

Sintomi

Le persone con afasia non riescono a comprendere ciò che viene detto loro e, soprattutto, faticano a mettere insieme frasi di senso compiuto. Faticano poi a leggere, scrivere e fare calcoli, cioè tutte quelle funzioni che sono strettamente collegate con il linguaggio. Nel caso in cui compaiano improvvisamente difficoltà di parlare, ricordare le parole, leggere, scrivere o capire i discorsi è importante rivolgersi il prima possibile a un medico.

Cause

L’afasia, studiata particolarmente alla fine dell’800 dal neurologo e chirurgo francese Paul Pierre Broca, dipende dalla sede e dalla dimensione del danno cerebrale che, nel 90 per cento dei casi, riguarda il lobo frontale e temporale. Spesso l’afasia è la conseguenza di un altro disturbo di salute: un ictus cerebrale, la rottura di un aneurisma, un trauma cranico o un tumore del cervello. Più rara l’insorgenza a partire dal botulismo – la malattia provocata dalla tossina botulinica – e dalla sclerosi multipla. Ma l’afasia può anche avere un’origine degenerativa, di natura primaria. Anche le forme del disturbo dipendono dalla posizione e dalla gravità del danno.

Come curare l’afasia?

La diagnosi di afasia parte dall’anamnesi. Solitamente il medico è in grado di identificare l’afasia parlando con il paziente e facendo alcune domande. Tuttavia, deve assicurarsi che i problemi apparenti con il linguaggio non siano causati da problemi di udito o di vista, oppure da problemi muscolari o nervosi che colpiscono il linguaggio o la scrittura. Per la conferma si ricorre a un test del linguaggio e all’imaging (TAC o risonanza magnetica) per individuare l’area del cervello danneggiata. Individuata la causa, si stabilisce il percorso da intraprendere. In generale, la logopedia, spesso accompagnata da fisioterapia e musicoterapia, è il primo passo della neuroriabilitazione. La possibilità di guarigione varia in base all’entità del danno.

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