I vantaggi psico-fisici dell’attività in acqua

L’acquaticità neonatale è un’attività scelta sempre più spesso dai genitori per favorire nel bambino lo sviluppo di un rapporto sereno con l’acqua.
Iniziando in tenera età risulta infatti più naturale per il neonato riprendere confidenza con l’elemento che lo ha cullato per 9 mesi, anche grazie ad alcune capacità innate che verrebbero altrimenti perse nel corso del tempo.

Un bimbo stimolato fin dai primi mesi a immergere il viso e la testa in acqua, per esempio, mantiene istintivamente il riflesso di apnea, che perde in caso contrario verso i 4-6 mesi.

Ecco perché portare un neonato in piscina significa proporgli un vero e proprio “ritorno all’acqua”, tanto più semplice e spontaneo quanto più giovane è la sua età.

Tuttavia è bene anche fare attenzione a non anticipare troppo i tempi in quanto il bambino, o i genitori, potrebbero non essere pronti da subito ad affrontare questa esperienza.
I neonati, in particolare, nei primi mesi di vita hanno una pelle molto delicata per la quale il cloro delle piscine potrebbe risultare aggressivo; inoltre molti pediatri ritengono imprudente esporre il bambino all’ambiente della piscina prima di aver effettuato le principali vaccinazioni.
Per questo motivo l’età minima adatta a frequentare la maggior parte dei corsi di acquaticità è generalmente tra i 3 e i 6 mesi. Nei primissimi mesi di vita la soluzione ideale è quella di mettere il bambino a contatto con l’acqua nella vasca di casa, con acqua a una temperatura di 33 gradi, lasciandolo libero di ri-familiarizzare con l’elemento.

Una volta in piscina, poi, si inizia con una prima fase di ambientamento, per passare al galleggiamento e infine all’immersione.

Spesso i bambini ottengono l’autonomia natatoria entro l’anno, ma non è questa la finalità principale. L’importante è lo sviluppo di una relazione con l’acqua che ben predisponga il piccolo, anche in futuro, a proseguire la pratica in maniera tranquilla e sicura.

L’attività motoria in acqua regolare non solo stimola la consapevolezza di sé e degli altri, ma aumenta anche la fiducia in sé stessi e le capacità di apprendimento.
A livello fisico favorisce lo sviluppo scheletrico-motorio, rafforza il sistema cardio-respiratorio e tonifica i muscoli. Migliora l’equilibrio, la coordinazione e l’attenzione e aiuta lo sviluppo du una maggiore consapevolezza della respirazione.

Immergersi nell’acqua calda, infine, regala alla coppia genitore-bambino una nuova possibilità di ascolto, conoscenza e gioco. Rilassa il bambino e lo predispone al sonno, dopo avergli consentito di praticare un’esperienza stimolante e rassicurante.